Mazzi e Dazi! Cosa cambia per l'e-commerce europeo?

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“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.

Potrebbe essere questo il modo migliore per descrivere il tema dei dazi di questi ultimi giorni. Siamo sinceri: l’improvvisa pausa di 90 giorni annunciata ieri sera, ci ha costretto a rivedere l’articolo che avevamo già pronto. Ma ci siamo subito rimessi al lavoro per darti le informazioni più aggiornate!

Il 5 aprile 2025, Donald Trump aveva annunciato l’introduzione di dazi del 20% su tutte le merci importate dall’Unione Europea. Un colpo che, insieme all’aumento delle tariffe su prodotti cinesi (fino al 104%) e di Hong Kong, ha cambiato completamente le carte in tavola per l’import-export con gli Stati Uniti. Ma con l’inversione di marcia del tycoon americano, è partita una pausa di riflessione di 90 giorni, che ha rimesso in discussione il panorama commerciale globale.

Per chi gestisce un e-commerce con spedizioni internazionali - soprattutto negli Stati Uniti - si tratta di un cambiamento significativo.

La scoppola: cosa prevedono (oggi) i nuovi dazi?

Con questa ultima inversione di marcia, dal 9 aprile e per i successivi 3 mesi, i nuovi dazi si aggiungono a quelli giĂ  esistenti: imposte, tariffe e altri oneri doganali rimangono in vigore e verranno sommati a un ulteriore 10%.

L'impatto concreto varia da prodotto a prodotto: ogni articolo importato negli USA è infatti identificato dal codice di 6 cifre HS code - il codice di riferimento per le Dogane all’ingresso dei prodotti in un dato paese - che ne determina la specifica aliquota doganale.

Ma vale per tutti gli importi? 

No.
Rimane, per ora, in vigore il cosiddetto trattamento de minimis, ovvero l'esenzione da dazi per lotti di merce (ordini) con valore inferiore a 800 USD

La buona notizia? Questa regola resta valida in EU (... per ora!).
La cattiva notizia? Potrebbe cambiare presto perché l’amministrazione Trump ha già lasciato intendere che questa esenzione non durerà per sempre (in Cina ad esempio, terminerà il 2 maggio).

Un paio di esempi di nuovi dazi:

  • t shirt cotone: era 16,5% > ora è al 16,5 + 10 = 26,5%
  • giacca sintetica da donna: era al 27,30% > ora è al 27,3 + 10= 37,3% 

Come può prepararsi un brand?

Per i brand che vendono online negli Stati Uniti, l’introduzione dei nuovi dazi richiede un’attenta revisione della strategia logistica e doganale. In particolare:

  • mappare correttamente i codici doganali TARIC (la codifica usata in Europa per definire dazi e regole, basata sulle 6 cifre dell’HS code) dei propri prodotti;
  • valutare l’impatto delle nuove tariffe sui margini di profitto;
  • rivedere il listino in USD;
  • considerare soluzioni di fulfillment locale o partnership con operatori specializzati.

Come può aiutarti Drop?

In Drop supportiamo i brand nell’affrontare anche i contesti più complessi: dall’ottimizzazione delle spedizioni internazionali alla gestione multi-warehouse, fino alla completa personalizzazione della customer experience, anche oltre i confini UE.

Grazie anche al magazzino negli Stati Uniti, aiutiamo i brand a ridurre tempi di consegna e costi doganali, semplificando l’accesso a un mercato strategico come quello americano.

Cosa succederĂ  tra tre mesi?

Le politiche commerciali sono in continuo movimento, e come ben sappiamo, possono cambiare da un giorno all'altro. La pausa di 90 giorni imposta da Trump è solo una tappa temporanea in un viaggio che promette altre sorprese. Fra qualche mese, avremo un quadro molto più chiaro su cosa aspettarci. E non appena ci saranno novità, saremo pronti a darti tutti gli aggiornamenti.

Se vendi online e il mercato USA è strategico per la tua crescita, parliamone. Conoscere le regole è importante, ma saperle gestire con agilità può fare la differenza.

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— 10 Aprile 2025

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